La caratteristica principale di qualsiasi tappeto persiano, dal più antico al più contemporaneo è l’annodatura a mano. Il tessuto è composto da tre parti fondamentali: l’ordito, il vello e la trama. L’ordito è caratterizzato dalla trama dei fili, spesso di cotone, paralleli tra loro e disposti verticalmente agli estremi del telaio. Il vello è la superficie visibile del tappeto, è la parte più delicata da riporci molta attenzione e la trama è un’altra linea di fili disposti fra le righe di nodi. Per assicurare che il vostro tappeto persiano duri a lungo occorre seguire poche e semplici regole per una corretta manutenzione:
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Non posizionare il tappeto persiano sotto a mobili pesanti o se c’è l’assoluta neccessità di farlo utilizzare dei supporti di plastica o vetro da inserire sotto ai piedi del mobile.
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Utilizzare una scopa molto morbida per la pulizia giornaliera e settimanalmente un aspirapolvere non molto potente per una pulizia più a fondo.
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Eseguire una pulizia totale del tappeto ogni 4-5 anni per ovviare al problema dell’appiattitura del pelo.
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E’ possibile fare da soli piccoli interventi di riparazione, ad esempio se si son create forature. Occorre solo utilizzare ago e filo per riempire il buco ed avvicinare i due lembi del tessuto. Per quanto riguarda le antiestetiche incurvature degli angoli, l’unica soluzione è quella di stirarli utilizzando un foglio di carta tra l’asse ed il ferro da stiro.
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Per quanto riguarda il problema delle tarme, tra l’altro difficili da scoprire, è appropriato utilizzare dei disinfestati particolari richiudendo il tappeto almeno per un mese in un contenitore ermetico con queste sostanze.
Se avete altri dubbi o problemi specifici potete sicuramente rivolgervi ad esperti del settore presenti sul mercato. Vi consigliamo questo sito per fare un acquisto di qualità a livello di tappeti persiani.